La strana telenovela della politica italiana. L'elezione del capo dello stato 2022

 

Ieri 29 Gennaio 2022 è stato eletto il "nuovo" capo dello stato italiano.

Dopo una settimana di votazioni, ricatti, giochi da tavolo, consultazioni, i "grandi elettori", spesati di tutto dal popolo italiano, non hanno trovato di meglio che riconfermare il povero Mattarella, precedente presidente della nostra beneamata repubblica.

Per un normale cittadino italiano lo spettacolo offerto dalla politica è stato disarmante. Per una settimana, l'attività del governo si è fermata per poter eleggere la figura più importante del paese. 

Erano comunque mesi che i partiti non avevano altro in testa.

Il problema principale è stato non scontentare nessun partito della larga maggioranza al governo,  pena la caduta dello stesso, in un momento cruciale per poter presentare un piano credibile all'Europa per poter accedere agli aiuti finanziari promessi.

Persi mesi d'indecente "campagna politica" per conservare lo status quo, a dire il vero all'Italia conviene che nulla sia cambiato, far cadere il governo in questo momento sarebbe stato un cataclisma.

Vero è che non è stato fatto per il bene del paese ma  per il bene di molti parlamentari che per poter continuare a stare nel governo fino al raggiungimento della fine legislatura e conseguente diritto alla pensione, senza contare il compenso annuo, non avevavo altra scelta.

Il partito d'opposizione Fratelli d'Italia,  fuori dal governo,  avendo questa necessità in modo marginale è stato l'unico ad avere la libertà di votare fuori dal coro.

Mattarella ha accettato l'incarico per pietà verso il paese, per ora, come un nonno che vede i nipoti allo sbando avendo educato i figli all'irresponsabilità totale.

L'orda parlamentare dei 5 stelle è stata decisiva, questa è  gente sprovveduta senza nessun retroterra culturale per assumere un qualsiasi incarico istituzionale, gente senza più un partito di riferimento, con una calda poltrona su cui sedersi a cui poco piaceva di tornare a casa a fare forse un lavoro, ma i più erano disoccupati.

Ora ci aspettano infinite chiacchiere, un'altra settimana di fermo istituzionale e la gioia di chi è riuscito a stare dove sta. 

Le prossime elezioni non porteranno a nessuna maggioranza, a quel punto Mattarella si dimetterà lasciando a Draghi la guida del paese il qualche formerà un altro governo tecnico diventanto di fatto il dictator del paese. 

Ci avviamo sicuri verso una dittatura presidenziale, a questo punto bisogna solo sperarlo, con il rischio  però che un Matteo qualsiasi riesca a sedersi sulla quella poltrona.

Aggiornamento al 31\01\2022

Sono passati solo due giorni e già i partiti parlano di campagna elettorale, ergo nessuno si occupa più dei problemi del paese, si spera solo che Draghi forzi la mano e porti a casa almeno quei due risultati utili per poter accedere ai fondi europei, che nessuno però sarà capace di gestire.


 


 

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